Scafati: RETTIFICA ALL'ARTICOLO DEL 24/06/08

Rettifica all'articolo "Aliberti denunciato dalla segretaria comunale" del 24/06/08
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Non ci sta l’ex segretaria comunale Lucia Petti alle parole pronunciate dal primo cittadino in merito alla presunta denuncia subita dal sindaco qualche giorno fa a sua firma.Oggetto della discordia sorta tra il sindaco Pasquale Aliberti e la dott.ssa Petti, una posta mai ricevuta dalla segretaria, contenente la graduatoria...

definitiva delle imprese artigiane ed industriali assegnatarie di aree nel secondo stralcio del Pip di via S. Antonio Abate e che il sindaco ha poi prontamente pubblicato. Alla base della controversia, a detta del sindaco, ci sarebbero, innanzitutto “visioni molto lontane della gestione della cosa pubblica e quindi una incompatibilità di carattere”. La segretaria in tutta risposta ha inoltrato una rettifica di quanto è stato precedentemente pubblicato in merito alla vicenda, smentendo di aver concretamente denunciato il primo cittadino. << Appellandomi al diritto di replica che la legge garantisce a chi, come me, si è trovata coinvolta suo malgrado in un polverone mediatico originato ed alimentato da illazioni ed inesattezze, è mio dovere precisare, per chiarezza di informazione, che non ho mai denunciato il sindaco del Comune di Scafati Pasquale Aliberti. Pertanto le notizie apparse, con tanto di titoli a caratteri cubitali e con l’indicazione, in alcuni casi, addirittura delle ipotesi di reato, sono completamente prive di ogni fondamento. Invero, in data 23 giugno, con una nota a mia firma indirizzata al sindaco e, per conoscenza, all’assessore all’Attività produttive e ai responsabili dei Settori S1 ed S7, ho voluto rappresentare al sindaco la sparizione della graduatoria definitiva delle imprese artigiane ed industriali assegnatarie di aree nel secondo stralcio del Pip di via Sant’Antonio Abate e, nel contempo, attesa la gravità dell’episodio, l’ho informato che il fatto sarebbe stato denunciato anche alla locale stazione dei carabinieri al fine di un accertamento di eventuali responsabilità. Questo è quanto è accaduto e questo è quanto è stato comunicato nella nota del 23 giugno al signor sindaco. Non capisco come si sia potuto interpretare la mia chiara lettera come un atto di denuncia nei confronti del sindaco. Al contrario, con quella nota, per ovvie ragioni di trasparenza, per quel connaturato rispetto che ho sempre avuto per la pubblica amministrazione e per la sua immagine, e per un obbligato senso di responsabilità che il mio ruolo mi impone nei confronti della cittadinanza, ho ritenuto doveroso denunciare l’increscioso episodio, a tutela dell’Amministrazione e di chi la rappresenta. Per concludere, il mio profondo rammarico nasce dalla consapevolezza di essere incappata in una bagarre mediatica scaturita da un’erronea interpretazione di una lettera che, per il mio stile, è e resta di facile interpretazione. Giammai, nel lungo percorso professionale che ho fin qui condotto, mi era capitato di trovarmi al centro di una tale inopportuna polemica, soprattutto per il mio stile di vita e per la mia etica professionale, improntata sulla discrezione, sulla massima serietà, e comunque lontana dai riflettori. Fino ad oggi ci ero riuscita!>>.