INTERVISTA A GIUSEPPE VITIELLO

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iuseppe Vitiello nasce a Pompei nel 1961, DA Vincenza Sorrentino e dall’avvocato Nicola Vitiello. Seguendo la tradizione di famiglia, Giuseppe Vitiello si laurea in Giurisprudenza iniziano ad esercitare la professione nello studio legale fondato dal nonno Giuseppe. Nel 1989, Vitiello sposa Antonietta Scarico che lo renderà padre per ben tre volte. Nascono, infatti... tre maschi, Nicola, Pasquale ed Alessandro che oggi ha appena quattro anni. Nel 1976 Vitiello si iscrive al partito comunista italiano e l’anno successivo, compiuta la maggiore età si candidato al consiglio comunale vincendo con 1500 voti. Vitiello farà parte del parlamentino comunale della sua città anche nell’85, nel 90, nel 94 fino al 1998. Giuseppe Vitiello è stato coordinatore tecnico del Patto territoriale e dal 2000 al 2006 è stato amministratore delegato Agro Invest. Un anno sabatico per preparasi alla candidatura a sindaco. Oggi infatti aspira ad ottenere la prima poltrona di Palazzo Mayer.  Avvocato, quando ha pensato seriamente di candidarsi a sindaco della sua città? L’ho sempre pensato, e un mese fa dichiarai la mia disponibilità alla candidatura dopo aver interpellato i miei amici di sempre, gli stessi che ora mi appoggiano. Ricordo anche la data, il 16 marzo scorso demmo la notizia. Il centrosinistra è spaccatissimo, non ha mai creduto di aver fatto un favore al centrodestra che sin dall’inizio della campagna elettorale sta facendo leva sulla propria unità? Assolutamente, anche perché è il centrodestra ad essere spaccato, non la sinistra. Mi scusi, non la seguo, cosa intende? Che al di là dei simboli, il vero centrosinistra è quello che mi sostiene, la sinistra che sostiene il candidato Bottoni non è vera sinistra.  Aliberti è il candidato del vero centrodestra, Bottoni è candidato di quella destra economica e controproducente. E quindi secondo lei tutti i vertici provinciali che sono giunti a Scafati per applaudire Bottoni, dopo avergli affidato il simbolo del Pd, hanno preso una svista? Si, hanno preso una svista, commettendo un grave errore. Parliamo del suo programma elettorale. Tre priorità.. Lavoro, casa e riqualificazione urbana. Come intende muoversi per l’ospedale scafatese? Salvaguardarlo, potenziarlo e valorizzarlo. Come pensa di operare per quelle zone periferiche che vivono ancora tanti disagi? Bottoni non ha lavorato per il centro, figuriamoci per le periferie. C’è tanto da fare, dalle fogne, alla manutenzione. Desidero anche far rinascere la cultura popolare, meridionale. I progetti sono tanti. Come sono stati questi cinque anni di governo Bottoni? Desolanti. Se malaguratamente dovesse perdere le elezioni, cosa farebbe? Io le elezioni le vinco, non ho dubbi. Come sta vivendo la sua famiglia questi ritmi intensi della campagna elettorale? Con serena partecipazione. Se un giorno uno dei suoi tre figli dovesse dirgli di voler entrare in politica, cosa direbbe? Non ostacolerei nessuno dei tre, mai. I suoi figli sono ancora piccoli, eppure da padre come commenta questo scetticismo che regna nel mondo giovanile? Guardi hanno ragione, perché la politica finora ha mostrato il lato peggiore. Eppure sento che loro vorrebbero crederci, è con la loro partecipazione che sto capendo che ci stanno dando una mano. Mi creda, faremo amicizia. Si parla tanto di clientelismo, ha mai fatto un favore a qualcuno? Sa che mi rimproverano di non averli mai fatti? E lei cosa risponde? Che non li farò mai. Si è mai sentito solo? Sapesse quante fasi difficili ho superato, ora sono qui. A chi sente di dire maggiormente grazie? Beh l’elenco è lunghissimo. Ringrazio uno per tutti, Michele Grimaldi, segretario sinistra giovanile, candidato Pd alla Camera. Uno slogan per farsi votare.. Vicino ai cittadini, lontano dagli affari.  Carmen Cretoso