Scafati: COME RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE

La soluzione del candidato sindaco Pasquale Aliberti
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L’arrivo a Scafati dell’On. Sandro Bondi per il candidato sindaco del Popolo della Libertà, Pasquale Aliberti, e il suo intervento teso a mettere i puntini sulle i sia sul piano locale che sul piano nazionale ha indotto il candidato Aliberti ad un approfondimento sulla questione economica e nella fattispecie, sulla questione...

fiscale, oggetto di critiche della coalizione facente capo al sindaco uscente Francesco Bottoni, candidato del Partito Democratico. Dove prenderà i soldi per realizzare i suoi progetti? Come farà a ridurre la pressione fiscale? Queste, le domande più frequenti, alle quali Aliberti ha risposto senza mezzi termini. << Qualcuno si è chiesto da dove prenderemo le risorse economiche per poter eliminare l’ICI sulla prima casa o addirittura in che modo riusciremo a rimpinguare le casse dell’ente per andare in contro ai cittadini scafatesi – scrive il candidato del partito di Berlusconi - La risposta è semplice, soprattutto quando si mette in atto una politica tesa a dare il buon esempio ai cittadini mediante un segnale forte che parte dall’alto. Riteniamo eccessivo, lo abbiamo detto più volte, il numero degli assessori, attualmente 10, al servizio del primo cittadino nonché un enorme spreco. Una riduzione maggiore, dovrà riguardare soprattutto i Contenziosi con i cittadini, pensiamo ai “buchi” notevoli che la questione delle bollette dell’acqua ha determinato alle casse dell’ente, circa 3 milioni di euro, andando in compenso ad arricchire qualche comitato vicino al sindaco uscente. L’economia, deve essere rimessa in moto, inoltre, attraverso la promozione di un’edilizia di tipo familiare a vantaggio delle giovani coppie e riducendo la pressione fiscale attraverso gli oneri di urbanizzazione, argomento noto al capo dell’altra coalizione protagonista indiscusso in merito a tal problema. Attraverso, inoltre, una riqualificazione dell’ex Alcatel e dell’ex Manifattura tabacchi, si potrà stimolare l’imprenditoria locale e incentivare il circuito economico. Dai grandi accorgimenti ai piccoli interventi – continua - come riorganizzare l’ufficio tributi attraverso un potenziamento dell’organico e dotarlo di personale altamente qualificato, alla “cartolarizzazione dei crediti” attraverso gli istituti bancari per creare le condizioni per abbassare alcune imposte ed in particolare la Tarsu, l’addizionale Irpef ed eliminare l’Ici sulla prima casa, tariffe che terranno conto dei redditi più bassi e degli imprenditori più “virtuosi”, ovvero quelli che risponderanno alle nostre esigenze di creare occupazione, primario obiettivo del Popolo della Libertà. A differenza inoltre della passata amministrazione – ha precisato Aliberti - rea di aver mostrato una superficialità e una mollezza nell’individuare condizioni di crescita e sviluppo anche sul piano dei fondi regionali e provinciali non avendo realizzato un ufficio di piano capace di intercettare i finanziamenti possibili, ricorreremo, oltre alla messa a punto di un ufficio dotato di tali competenze, alla promozione di project financing, utilizzando capitali privati o misti attraverso l’istituto della concessione. Rimpinguare le casse dell’ente attraverso modalità trasversali come la stimolazione dell’imprenditoria locale, la riduzione dei contenziosi che tanto hanno contraddistinto l’ultima amministrazione, l’accesso a finanziamenti europei, regionali e provinciali grazie all’istituzione di un ufficio di piano e una rimodulazione dell’ufficio tributi con una conseguente battaglia agli sprechi. Solo in questo modo, agendo con fermezza e con competenza, si potrà ridurre la pressione fiscale e consentire possibilità di crescita e sviluppo dell’intera città. Grave, è infatti – dichiara Aliberti avviandosi alla conclusione - lo sforamento del patto di stabilità ad opera dell’ente, conseguenza di “interventi extra”, quale la messa a nuovo di qualche stradina o di qualche piazzetta per favorire amici o per recuperare qualche manciata di voti. I cittadini non possono pagare anche quest’altro conto>>. Francesca Cutino