DA SCAFATI DEMOCRATICA AL PD: UNA NUOVA STAGIONE

I nuovi aderenti scrivono al segretario cittadino
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"Abbiamo sostenuto con immutata convinzione e ferma determinazione la lista di ?Scafati Democratica? ed il candidato Sindaco Giuseppe Vitiello alle ultime elezioni amministrative. Abbiamo tentato più volte, con scarso successo, dopo le elezioni dell?aprile 2008 di aprire un confronto con l?attuale gruppo dirigente del Pd scafatese che fosse fondato innanzitutto sul principio del riconoscimento politico delle ragioni e dell?esperienza di ?Scafati Democratica?. Dal 2005 la chiave di lettura della nostra costante critica al centrosinistra salernitano e campano, ancora tutta attuale, è stata nelle modalità di gestione delle istituzioni elettive degli enti locali: gestione del tutto separata dalla complessa realtà sociale dei territori e dalle dinamiche democratiche della partecipazione e della trasparenza, e troppo spesso finalizzata soltanto al rafforzamento e alla conservazione di un chiuso sistema di potere. Negli ultimi anni, una volta eletti ai vertici istituzionali, i rappresentanti del centrosinistra in molte realtà hanno svuotato i partiti stessi della loro più propria funzione, sterilizzando la partecipazione e il dibattito critico. Ora nel Pd si è aperta una decisiva stagione congressuale. A questo appuntamento vogliamo partecipare da iscritti al Pd, senza rinunciare a nessuna delle nostre posizioni politiche ma disponibili a un confronto aperto, nella speranza, che anche grazie al rinnovato contributo di idee e passione che verrà dall?On. Guglielmo Vaccaro e da Michele Grimaldi, segretario regionale dei Giovani Democratici, sia possibile avviare un percorso di rinnovamento e di nuovo radicamento del Pd. E? necessario a tal fine contribuire alla costruzione di un partito che ritrovi una sua funzione democratica attraverso dibattiti, confronti, discussioni, collegialità nelle discussioni. I partiti vitali esistono quando emergono da complessi processi di formazione e rappresentano differenze reali d?idee e d?interessi sociali ed economici. La lotta politica si deve svolgere e si vince solo se si riesce ad offrire agli elettori una prospettiva di apertura verso il futuro. Tale compito non è solo del Pd ma di tutto il centrosinistra, il quale deve ritrovare le proprie ragioni politiche e sociali per far nascere un nuovo progetto e una nuova visione di città, avendo il coraggio di aprire una prospettiva politica con metodi, idee e uomini diversi. Una Scafati da ripensare attorno a un comune sentire, che faccia della sua vocazione produttiva la leva attorno alla quale immaginare il proprio futuro.Un futuro che può e deve fondarsi sulla necessità di affrontare alcune questioni chiave: sviluppo economico, trasformazione urbana, sostegno alle classi più deboli, sicurezza urbana e politiche d?integrazione rivolte alla comunità, ormai numerosissima, degli immigrati. In tempi di crisi bisogna creare sinergie, stare insieme per cambiare, avendo la volontà di condividere storie con quanti hanno fatto un cammino diverso dal nostro: sono tante le nuove energie e intelligenze al di fuori delle vecchie esperienze di partito che chiedono attenzione e partecipazione. Prevedere e progettare lontano è il salto di qualità che devono, quindi, compiere il Pd e il centrosinistra a Scafati, nell?agro-nocerino-sarnese e nell?intera provincia salernitana, gli ultimi risultati elettorali delle elezioni provinciali sono stati un segnale di allarme chiaro e incontrovertibile nel suo preoccupante significato.Ancora più attuali sono queste riflessioni nel contesto scafatese alla luce del primo anno di amministrazione di centrodestra che ha fatto del populismo la sua bussola politica, un populismo che in realtà è la negazione della politica per il popolo. La vera politica popolare è ben altra cosa. Il primo diritto fondamentale da restituire alla nostra città è il diritto di cittadinanza attraverso la costruzione di una comunità democratica matura in cui tutti hanno la garanzia di non essere ingiustamente accantonati e dimenticati ai margini della città, poiché vigono regole uguali per tutti, funzionano le norme giuridiche, si impone la trasparenza e non vi sono poteri che arbitrariamente discriminano i singoli e i ceti più deboli. Per tornare, dunque, a fare politica nel centrosinistra occorre, innanzitutto, recuperare affidabilità e credibilità; capacità di sviluppare un rapporto positivo con la città, i suoi problemi e le sue opportunità; riconoscere e condividere i sentimenti più genuinamente popolari e progressisti; organizzare e radicare un progetto di cambiamento fondandolo su comportamenti coerenti, democratici, non inquinati da conflitti di interesse e tendenze biecamente correntizie e oligarchiche. Questo noi riteniamo urgente e speriamo, ancora, possibile".

 

 

FIRME DI TUTTI GLI ADERENTI

 

 

1)     Guglielmo Vaccaro

 

2)     Michele Grimladi

 

3)     Alfonso Annunziata

 

4)     Giancarlo Cretella

 

5)     Carla Malafronte

 

6)     Gianluigi Palamone

 

7)     Rosario Falcone

 

8)     Giuseppe Savino

 

9)     Mario Buoniconti

 

10)  Domenico Corrado

 

11)  Paolo Manfredino

 

12)  Emilio Pagano

 

13)  Armando Siciliano

 

14)  Pasquale Vaccaro

 

15)  Carmine Ferrara

 

16)  Celio Cocco

 

17)  Pietro Carella

 

18)  Pasquale Barone

 

19)  Michel Calabrese

 

20)  Carmine del Sorbo

 

21)  Andrea Acampora

 

22)  Rossella Arpino

 

23)  Dario Patti

 

24)  Michelangelo Voccia

 

25)  Carla Ferrara

 

26)  Edoardo Salzano

 

27)  Mariano Patti

 

28)  Pasquale Alfano

 

29)  Giovanni Berritto

 

30)  Pietro Pagano

 

31)  Felice Rosa Bifulco

 

32)  Giovanni Anastasio

 

33)  Guglielmo De Felice

 

34)  Rosa Malafronte

 

35)  Renato Miranda

 

36)  Giulia Izzo

 

37)  Luigi Miranda

 

38)  Donatella Savino

 

39)  Alfonso De Gregorio

 

40)  Lia Cuccurullo

 

41)  Giuseppina Fracentese

 

42)  Regina Ada Scarico *

 

43)  Chiara Carotenuto  *

 

44)  Gennaro Esposito

 

45)  Lucia Amato