DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI CASTELLAMMARE FABIOLA TORICCO

Terremoto negli ambienti politici della città delle acque, a seguito dell'omicidio del consigliere Tommasino. Sono già due le dimissioni dei consiglieri di opposizione. A quelle di Ida Scarpato di AN sono seguite le dimissioni della Toricco
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Fabiola Toricco, esponente di ?Città Libera?, la lista che fa capo all?ex Sindaco di Castellammare di Stabia, senatrice Ersilia Salvato, si è dimessa  da consigliere comunale, per dissociarsi da <questa politica>. Una decisione meditata da tempo, subito dopo l?omicidio del consigliere comunale Tommasino, ma che è stata formalizzata solo adesso, quando sono uscite le notizie che due del commando omicida erano iscritti al PD, uno dei due, Catello Romano, è in fuga. Si e' allontanato dalla localita' segreta in cui era stato trasferito nei giorni scorsi in attesa che fosse formalmente avviato il piano di protezione per i collaboratori di giustizia. Catello, presunto killer vicino al clan D'Alessandro, si sarebbe calato dalla finestra di un albergo in Puglia con una corda creata con lenzuola annodate. Quello di Luigi Tommasino è un omicidio che rischia di travolgere la giunta Vozza e il PD locale. Ricordiamo che due dei quattro killers di Tommasino catturati hanno confessato. Non si sa ancora niente dei coinvolgimenti, ma le polemiche che sono seguite alla notizia che due di loro erano iscritti alla lista del PD, sta facendo tremare il partito. Molti Amministrazioni Comunali per molto meno sono stati commissariati.  Alle dimissioni dell?esponente di AN, Ida Scarpato, sono seguite quelle dell?ex assessore all?edilizia scolastica della Giunta Salvato, e ora consigliere comunale di Castellammare di Stabia, Fabiola Toricco, la quale ci ha fatto pervenire il testo della sua lettera di dimissioni che pubblichiamo di seguito.

?La politica faccia un passo indietro.

   In un Paese dove la politica presume di potersi impadronire di tutto, dalle sentenze della magistratura passando per i successi delle Forze dell?Ordine fino alle ?stimmate? della legalità, in un Paese  dove anche l?invio della Commissione di Accesso diventa occasione di scontro fra gli schieramenti politici, tentare di riaffermare  il primato della politica chiamata a ?dare risposte?,  mi appare una risposta vuota, ipocrita e populista.

Il primato della politica poteva essere evocato quando la stessa politica era incarnata da uomini e donne di ben altro spessore, rispetto all?attuale degenerazione.

A Castellammare, la politica ha avuto tutto il tempo di dare risposte e, a dire il vero, quelle che sono venute in questi anni di governo lasciano una città completamente distante dal Palazzo e abbandonata a se stessa. 

Ma al di là e al di sopra dei giudizi politici, è innegabile ormai ,che la politica sia chiamata, oggi ,   a compiere gesti di responsabilità, rimettendo i mandati istituzionali,  al fine di non  generare dubbi nei cittadini e dare  la sensazione di voler rimanere ancorati ai ruoli e ai posti come se nulla fosse accaduto.

In particolare, negli ultimi mesi,  l?efferato omicidio di Luigi Tommasino, che ha scosso fortemente la città, ha avuto, dopo  la celebrazione di un Consiglio Comunale,  come unica risposta da parte di ?certa politica?  stabiese ( o presunta tale) il  balletto tragicomico del ?baratto? o della ?contrattazione? quotidiana alla ricerca della presenza in aula o  del voto favorevole del consigliere renitente di turno.

La risposta che ha dato ?certa politica? è stata quella di continuare a trastullarsi con le tattiche, le pseudo strategie, i documenti firmati e poi rinnegati, i continui cambiamenti di ?casacca? a seconda dell?opportunità e della convenienza.

Comportamenti  che, alla luce della  gravità di quanto accaduto,  risultano essere vergognosi per chi li pratica ma ancora di più per chi se ne avvantaggia, accontentandosi di una risicata maggioranza raffazzonata all?ultimo minuto, pur di continuare a governare questa città.

Comportamenti che indignano ed offendono quanti, come me,  credono ancora che la politica sia etica, responsabilità e passione.

Le indagini della Magistratura e delle Forze dell?Ordine, cui vanno tutto  il mio plauso e il mio incoraggiamento ad andare a fondo,  gettano ombre pesanti sulla vita di questa città.

 E la politica non può consentirsi di stare nell?ombra o nel limbo della necessaria attesa delle conclusioni delle indagini: la politica deve fare spazio e chiarezza, prendere le distanze in maniera forte e decisa, anche prendendo consapevolezza dei propri limiti.

La politica deve farsi carico del senso di sfiducia e del legittimo desiderio dei cittadini di avere risposte chiare anche da organismi terzi.

Sgomberare il campo, fare spazio,  può favorire la ricerca delle risposte, ma soprattutto può ridare ai cittadini la necessaria fiducia nelle istituzioni e restituire alla politica la sua dignità.

Non può essere più il tempo delle dichiarazioni solenni e formali  ma autoreferenziali  di un Consiglio Comunale. 

Chiediamo pure la visita della Commissione Antimafia, ma soprattutto, l?arrivo della Commissione di Accesso agli atti; senza confusioni, ciascun organo saprà utilizzare strumenti e prerogative proprie delle due Commissioni.

Il passo indietro che deve fare la politica, e chi la rappresenta, non sta a significare un gettare la spugna o un abbandonare la città a se stessa: è, al contrario, un atto di trasparenza e coraggio.

Il passo indietro che si chiede alla politica è necessario per aprire le porte, fare luce e spazio per  accogliere  la Commissione di Accesso a cui chiedere   di fare fino in fondo e senza alcun impedimento il lavoro cui è preposta.

Chi ha agito in piena legalità non può consentire che i Cittadini siano sfiorati dal dubbio che l?Istituzione Comunale  abbia  timore dell?arrivo della Commissione di Accesso, né che tale richiesta diventi  scontro politico di baso profilo.

La legalità non è un?opzione politica, ma è e deve tornare ad essere  il requisito imprescindibile della politica.

I Cittadini hanno il diritto di sapere fino in fondo chi sono gli uomini e le donne che governano questa città o li rappresentano. Solo in questo modo potranno tra qualche mese compiere senza remore le loro scelte elettorali.

E? per  tutto questo che ho deciso, dopo aver aspettato invano un atto di coraggio da parte di questa Amministrazione, di dimettermi da Consigliera Comunale, compiendo, così,  il mio passo indietro che , lungi dall?essere un arretramento, vuole essere invece un atto di forza, di dignità e di rispetto verso la Città.

C/mare di Stabia, 14 ottobre 2009 

                                                                          Fabiola Toricco

                                                                            CittàLibera?

Prisco Cutino