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Aliberti, facebook01:23
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UF.ST.ALTERNATIVA POPOLARE20:11
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ANTONIO POLLIOSO00:37
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uf.st. Tommasetti21:35
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Olga Chieffi21:00
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Virginia Maresca19:57
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Mariateresa Conte00:32
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Portavoce Polizia di Stato20:42
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Barbara Landi20:25
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Appunti rivisti e corretti da Prisco Cutino22:38
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Mario Polichetti20:44
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UF.ST.FdI CAMPANIA00:23
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UF.ST.FdI CAMPANIA00:19
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UF.ST.VIETRI00:13
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Fabiana Manuelli23:32
Scafati: LA DIFESA CIVICA DELLA LIBERTA' RACCOGLIE FONDI
Salvare l'UTIC": il primo obiettivoFogliame, capogruppo del Popolo della Libertà e le associazioni dei commercianti. Per far fronte alla difficile sfida, ovvero quella di salvare quei reparti di estrema importanza per la città di Scafati, la Difesa Civica, ha costituito un Comitato, che porterà avanti progetti concreti e mirati in grado di sollevare le sorti già disegnate del Mauro Scarlato. “Primo passo – ha dichiarato il Difensore Civico della Libertà – è stato quello di costituire un Comitato per la raccolta dei fondi necessari a tenere aperto il reparto di Terapia Intensiva, reparto salvavita del nostro ospedale. Di concerto con il Comune di Scafati, le banche, le scuole, il Forum delle associazioni, le associazioni di commercianti, abbiamo promosso una iniziativa di raccolta fondi destinati all’ospedale di Scafati, per l’acquisto di un macchinario necessario all’apertura dell’UTIC”. Un’iniziativa popolare, aperta a chiunque volesse dare un contributo, seppur minimo alla salvaguardia del nosocomio cittadino. “Non possiamo permettere – ha aggiunto il vice De Nicola – che l’ospedale ci venga “scippato” ingiustamente. Il Mauro Scarlato è nato grazie alla volontà dei cittadini che, insieme, hanno unito le loro forze per far sì che la città avesse un punto di riferimento. Oggi, torniamo ad ispirarci a quello spirito di gruppo, grazie al quale potremmo evitare il declassamento della nostra struttura cittadina”. Presenti all’incontro, anche diretti testimoni dello scempio che sta avvenendo alle spalle del nosocomio scafatese. Medici come Andrea Inserra, Antonio Fogliame, di certo non resteranno inermi di fronte allo smantellamento di un ospedale frontiera, che ad oggi, per le sue professionalità e i suoi reparti, può vantare numeri da capogiro in termini di ricoveri annuali. “Non accetteremo estorsioni! – ha tuonato Inserra – il 30 Dicembre non era un termine perentorio per firmare la delibera. Avrebbero potuto almeno consultarci per procedere ed invece siamo stati tagliati fuori da questa decisione. La delibera, infatti, recita che entro il 30 Marzo ci verranno sottratti 1 posto letto di Chirurgia generale, 11 di Ortopedia e Traumatologia, 8 di Terapia Intensiva/Rianimazione, 4 neonatologia, 6 Reumatologia con la sostituzione del Pronto Soccorso con un Primo Soccorso, il che vuol dire trasformare il Pronto Soccorso in una sorta di Guardia Medica. Saremo disposti anche ad occupare fisicamente la struttura laddove non ci dovessero essere a breve responsi positivi”.