ALIBERTI: PRONTO A DIMETTERMI SE IL GOVERNO NON ACCOGLIE GLI EMENDAMENTI ANCI

Il Sindaco si esprime sulla legge di Stabilità
letto 766 volte
53328_3749859467775_1329500489_o.jpg

 Si è riunito, questa mattina a Roma, l?Ufficio di Presidenza dell?Anci, proprio mentre sono in corso i lavori sulla legge di Stabilità della Commissione Bilancio del Senato. L?ultimatum del Sindaci al Governo era stato dato già con la manifestazione di protesta a Milano, dove hanno partecipato oltre mille sindaci che hanno fatto sentire la propria voce, ed ora l?avvertimento è sempre lo stesso: i primi cittadini di tutta Italia sono pronti a dare le dimissioni in massa se gli emendamenti proposti dal tavolo Anci non dovessero essere accolti in commissione Bilancio.

La richiesta dell?Anci al parlamento è di ridimensionare i tagli previsti nella legge di Stabilità, ultima occasione per rivedere quelle norme (Imu, Patto di Stabilità e Spending review) che stanno mettendo in ginocchio il comparto dei comuni. In particolare, per l?IMU, la proposta è che l?imposta resti per il 2013 completamente nelle casse del Comune, mentre in tema di Spending review, dopo i tagli del 2012 pari a 500 milioni di euro sui bilanci comunali, la richiesta è di eliminare l?ulteriore decurtazione di 2 miliardi di euro prevista per l?anno prossimo.

Presente alla riunione dell?Ufficio di Presidenza Anci anche il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti:

?Se un comune che vive per dare risposte alle famiglie e alle fasce più deboli della società ? ha dichiarato il primo cittadino di Scafati ? non è in grado di esercitare le funzioni proprie, insite nel suo stesso dna, occorre alzare la voce per cambiare la politiche nazionali, altrimenti è meglio andare a casa. I partiti che voteranno la legge di Stabilità senza tenere conto degli emendamenti prodotti dall?Anci, si assumono la responsabilità di peggiorare ulteriormente una fase recessiva già avanzata. Per quanto mi riguarda, se la mia area politica non dovesse accogliere le richieste Anci, non contribuirò a fare campagna elettorale per quei parlamentari che avranno votato la morte certa dei comuni. Anche i sindaci dell?Ufficio di Presidenza Anci, insieme ai primi cittadini d?Italia, a Milano, hanno fatto sentire la loro voce, in maniera assolutamente trasversale e con spirito unitario, minacciando di dimettersi. Sarebbe opportuno, che anche la politica cittadina fosse in grado di comprendere le difficoltà dettate da questo preciso momento storico. Di sicuro, il dibattito sarebbe più costruttivo e meno strumentale?.