AMMINISTRATIVE 2013: PASQUALE ALIBERTI

Ultimo giorno di campagna elettorale per i sindaci candidati a Scafati prima di chiudersi nella pausa pre-voto. Mezzostampa vi propone brevi interviste ad ogni aspirante sindaco per saperne di più..
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D: Il suo motto,cinque anni fa, fu: “SCAFATI CAMBIA”,come è cambiata questa città in cinque anni?

R: In questi cinque anni abbiamo fatto il possibile per rendere questa città migliore,attraverso la realizzazione di numerose  opere pubbliche.

D: E’ stato più volte accusato di non aver fatto lavorare persone di Scafati per la realizzazione delle opere pubbliche...

R: Per quei lavori sono state fatte delle gare d’ appalto,quindi a lavorare sono stati coloro i quali hanno vinto le gare. E’ stato un gesto eseguito per evitare favoritisimi,inoltre io,pur essendo il sindaco,non posso imporre a nessuno di lavorare o no a Scafati,se lo facessi sarei un camorrista.

D: Per quel che riguarda la parte meno agiata della popolazione,cosa ha fatto e vorrebbe fare per aiutarla?

R: Per quel che riguarda questa parte della popolazione ,è stato fatto davvero tanto. Ho messo a loro disposizione un fondo di sostegno alla Tarsu, il sussidio per le ragazze madri, le borse lavoro, i pacchi alimentari... Spero,che in seguito tutto questo si possa continuare in modo da aiutare un numero sempre maggiore di bisognosi.

D: E’ stato soprannominato “IL SINDACO DELLE FESTE”,cosa pensa di questo appellativo?

R: Più che per “IL SINDACO DELLE FESTE”,avrei preferito essere ricordato come il sindaco che ha lavorato per il bene del popolo,per il bene di una città come Scafati.Tuttavia,non mi dispiace essere ricordato per le feste,perché credo che questi grandi eventi abbiano contribuito a fare di Scafati una città unita. Tengo a ribadire che,per dar vita a questi grandi eventi,non è stato sottratto denaro a nessun cittadino e che quelli erano soldi provenienti dalla Regione,destinati solo a tali eventi.

D:Uno dei suoi avversari politici ha detto: 'sono sposato,però mia moglie non si candiderà'. Come pensa di poter rispondere a tale provocazione?

R : Mia moglie si è candidata e sono stati i cittadini a volere che ricoprisse un ruolo alla Regione,in quanto ricevette voti anche da persone non appartenenti alla città di Scafati.

D: I suoi avversari politici preferirebbero che queste elezioni terminassero con un ballottaggio,le spaventa tale avvenimento?

R: Il ballottaggio non spaventa me,bensì i cittadini,in quanto è sinonimo di frammentarietà,ed essere frammentari significa creare uno scompiglio maggiore di quello già presente e questo conferirebbe ai cittadini insicurezza,sfiducia,ecco perché non vorrei che accadesse.

D: Più volte è stato detto che la chiusura dell’ ospedale Mauro Scarlato è attribuibile solo alla responsabilità di Pasquale Aliberti,cosa si sente di rispondere a queste persone?

R: Noi a queste persone diciamo solo di vergognarsi,perché la realtà è ben diversa e anche i bambini sanno benissimo che la chiusura dell’ ospedale è di responsabilità della giunta Bassolino e del deficit sanitario che la sinistra italiana ha prodotto,anzi,vi dirò di più,il famoso decreto che riguardava l’ ospedale,prevedeva l’ inevitabile chiusura di quest’ultimo.

D: Quali sono i motivi che dovrebbero spingere i cittadini ad eleggere nuovamente lei come sindaco?

R: Non è necessario spingere i cittadini a rieleggermi,in quanto ognuno di noi è libero di scegliere chi sia degno di rappresentare meglio questa città,per cui,se ai cittadini fa piacere eleggermi sindaco per altri cinque anni,a me,non può far altro che immenso piacere,dato che ho intenzione di fare ancora molto per Scafati,ma soprattutto di portare a termine progetti che per ora sono stati lasciati incompiuti.