LEGGE DI STABILITA’: ANCORA UN AUMENTO DEL CANONE RAI

La protesta dell'associazione consumatori per un aumento ingiustificato
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Già con il Governo Monti si ebbe un aumento e il canone fu portato a 113,5 euro. L’emendamento alla legge di stabilità proposto dal PD-PDL è di aumentarlo ancora di 6 euro (il 5%). Quindi al miliardo e 700 milioni di euro raccolti, se ne aggiungerebbero circa 90 milioni. Soldi che andrebbero ad aumentare le risorse delle emittenze locali. Ora, pur riconoscendo l’indubbia importanza delle emittenti radio tv locali, è inutile dire che questa proposta è destinata a impattare proprio su quei cittadini italiani onesti che continuano a pagare il canone Rai (Ma le Tv private, come i giornali, non dovrebbero ricevere più finanziamenti a fondo perduto).

Un canone, che per la verità è stato da tempo trasformato in una imposta, che oggi molti non pagano, e che trova sempre meno riscontri a livello europeo, dove la si sta progressivamente abbandonando in favore di un’imposta generale sui media, che peserebbe su tutti quanti e non su chi “sceglie” di pagare o non pagare. E i furbi che non pagano in Italia aumentano sempre di più: secondo i dati dell’Associazione Contribuenti Italiani, infatti, tra il 2005 e il 2012 gli evasori sono raddoppiati e, in alcune Regioni del Sud, raggiungono l’assurda percentuale del 90%. L’aumento contribuirebbe a far lievitare questa percentuale. Ma l'aumento è ingiustificato, dato che non corrisponde a un adeguamento reale all'inflazione.

Ma una RAI che ha accumulato tra il 2008 e il 2012 perdite complessive per 408 milioni di euro, nonostante un aumento del canone, nel quinquennio, del 7,9% e un incasso complessivo dagli abbonamenti di 8,3 miliardi di euro, perché continua a pagare contratti favolosi a conduttori come Fabio Fazio, comunista, che si conferma il conduttore Rai più pagato: il suo contratto per “Che tempo che fa” varrebbe due milioni di euro, cui si aggiungerebbero i 600mila euro del Festival di Sanremo 2013. Inoltre, Luciana Littizzetto, comunista anche lei, percepirebbe invece 20mila euro per ogni suo monologo su Rai3, più i 350mila euro pattuiti per la co-conduzione della kermesse canora. Ancora, Antonella Clerici, presentatrice de La Prova del Cuoco e Ti Lascio una canzone, percepirebbe invece un assegno da 1.500.000 euro l’anno, mentre il cachet di Carlo Conti, stakanovista di successo su Rai1, ammonterebbe a 1milione e 400mila euro. A tali cifre, bisogna poi aggiungere gli introiti degli sponsor. Tra i giornalisti della tv pubblica, il più “ricco” risulta Bruno Vespa, con un compenso di circa 600mila euro; al conduttore di Ballarò Giovanni Floris, invece, andrebbero 550mila euro. Il cachet stagionale di Mara Venier, regina del pomeriggio televisivo con “La vita in diretta”, sarebbe di 500mila euro. Secondo Il Giornale, altre conduttrici come Elisa Isoardi e Veronica Maya avrebbero un contratto di circa 200mila euro.

Queste cifre sono state negli ultimi tempi oggetto di critiche, anche se il mercato televisivo si attesta infatti a quei livelli, e laddove si ottengano dei buoni risultati è giusto che essi vengano premiati. Però, sarebbe opportuno che gli abbonati Rai potessero conoscere le cifre ufficiali destinate a ricompensare le star del servizio pubblico. Lo impone la legge. Ma, se la RAI è in rosso, e non si capisce perché, visto che ormai agisce come le TV Mediaset e SKY, raccogliendo pubblicità, perché deve pagare questi cachet così onerosi per le casse dell’azienda e perché i cittadini dovrebbero pagare un canone che aumenta ad ogni cambio di Governo?