Scafati:AL PRINCIPIO FU LA ZUCCA: LA REPLICA DI PIGNATARO

Riceviamo e pubblichiamo
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"A seguito delle dichiarazioni fatte dal sig. Michele Chiavazzo, è doveroso da parte mia precisare alcuni punti che evidenziano la sua volontà di voler apparire ad ogni costo. Spero che questa sia l’ultima volta che io debba impegnare il mio tempo per rispondere o replicare le provocazioni del sig. Chiavazzo oppure a chi le fa per lui.

Probabilmente, in modo fazioso, è stata fraintesa qualche mia frase in merito al fatto di essere cittadino bagnese. Io ho detto che “fino a poco tempo fa abitavo a Bagni, oggi invece mi sento di Bagni”. Peccato che chi l’ha interpretato in modo differente ha problemi con la lingua italiana, e lo dimostra anche attraverso qualche suo intervento di fronte alla platea. Vivo a Bagni dal 1981, ma già da bambino, pur abitando ad Angri, ho frequentato qui le scuole elementari; esigenze lavorative, poi, mi hanno tenuto lontano dalle problematiche sociali locali e pure dai miei vecchi amici; nuovi eventi, invece, insieme al mio nuovo lavoro, mi hanno riportato verso le mie radici. A questo punto ho sentito, e visto, anche nell’insoddisfazione della gente, la necessità di entrare in prima persona nella politica e nel sociale scafatese; la risposta poi l’hanno data i cittadini, che nonostante il terrorismo psicologico fatto da chi non voleva lasciare la poltrona, ho ricevuto circa 200 consensi dopo solo 1 mese di campagna elettorale. Dopo le elezioni, per quanto mi riguarda ho sotterrato la mia ascia di battaglia e, pur non essendo riuscito a diventare consigliere comunale, mi sono messo a lavorare per la mia gente. Come già ho detto in una mia precedente intervista, chi rappresentava la contrada Bagni fino poco tempo fa, su troppe cose ha fatto finta di non vedere: la più eclatante era “la prostituzione stradale”, seguita dall’abbandono di opere lasciate a metà, come la S.S.268, come nella mancanza di punti di aggregazione, e come tante altre cose. Peccato che per il sig. Chiavazzo la contrada Bagni è come un mondo a parte, altrimenti non discuterebbe sul fatto che la popolazione locale conservi ampi consensi a candidati che non vivono nel luogo; voglio ricordargli che Bagni è parte integrante del comune di Scafati, e quindi, se amministrati in modo equo, che ben vengano pure da fuori i buoni propositi. La mancanza di fiducia verso la politica, sia nazionale che pure locale, da parte del popolo, deriva proprio da questo vecchio modo di rincorrere il potere “usando strategie stabilite a tavolino come dividersi i consensi disponibili”. Ebbene noi viviamo in un paese libero, dove ogni persona ha diritto di potersi confrontare con altri; noi non viviamo in un paese come l’Iraq, dove fino al poco tempo fa le elezioni venivano fatte a candidato unico, e neanche come in altri luoghi dove spesso il risultato elettorale viene viziato contro l’espressione del voto popolare. Se a Bagni ci sono state più di mille preferenze verso candidati non locali, significa che questi li hanno meritati e saputo raccogliere. Noi italiani siamo un popolo libero e sicuramente molto intelligente, per questo, gente che fa politica non per passione ma solo per protagonismo, prima o poi verrà dimenticata. Mi dispiace che il sig. Chiavazzo punti così in modo negativo il dito verso il nostro ex sindaco , il dott. Bottoni, dandogli tutte le responsabilità di aver perso le elezioni dell’aprile scorso, perche credo che quando una squadra perde non si può dare la colpa solo all’allenatore, infatti chi scende in campo sono i giocatori. Il sig. Chiavazzo incolpa il dott. Bottoni di aver preso il suo seggio, ma tutti ricordiamo quando, pure sui giornali, ne chiedeva le dimissioni per riposizionarsi sulla sua poltrona di comodo. Ho conosciuto personalmente il dott. Bottoni e posso dire che, pur non avendo nessuna affinità politica comune, come persona è rispettabilissima. Al posto del sig. Chiavazzo me ne guarderei bene a fare certe affermazioni contro un personaggio pubblico come il dott. Bottoni, perche la gente giudica chi oggi mangia nel piatto altrui e domani è pronto a rinnegarlo. Su queste cose il sig. Chiavazzo ci ha abituati da tempo, lo dimostrano i colori diversi delle diverse bandiere sventolate da lui negli anni; noi del centro destra, invece, siamo gente più affezionata e leale verso i nostri ideali e, anche quando il nostro carro non è vincente, non ci precipitiamo subito verso un carro differente. I vecchi amministratori, ai quali anche il sig. Chiavazzo apparteneva, hanno sempre sentito in caso di vittorie elettorali, l’istinto del traguardo; credo invece che chi vince le elezioni si debba sentire sul ciglio della partenza, dare massimo impegno a risolvere i problemi. Attraverso un giornale il sig. Chiavazzo, poco tempo fa, si è autocandidato alle prossime elezioni provinciali; sinceramente ho qualche dubbio che questo si avveri; sull’intervista, da lui rilasciata in quell’occasione, ha sferrato molteplici attacchi verso chi nel suo partito si trova parecchio al di sopra di lui, poi se il partito considera i voti a carattere nazionale, che il sig. Chiavazzo ha procurato nelle precedenti elezioni, i miei dubbi aumentano. Mi congedo comunque fiducioso nella bontà del popolo scafatese a saper giudicare".