Scafati:LA ZUCCA CON IL MARCHIO DOP: PIU' SOSTANZA CHE FORMA

La replica di Antonio Pignataro, promotore ed artefice della rinomata scultura
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Nutriente e gustosa, a solo poche ore dalla sagra in suo onore, la Zucca, uno dei principali prodotti delle nostre terre, continua ad alimentare il dibattito sorto, qualche giorno fa, in merito all’apposizione, nei pressi della piazza di Bagni, di una...

scultura raffigurante il comune ortaggio arancione. Alle accuse e alle delucidazioni chieste dal responsabile provinciale di Idv giovani, Fulvio Chiavazzo e dal presidente dell’associazione “I Giovani della Tammorra di Bagni”, Antonio Alfano, tempestiva e diretta la replica di Antonio Pignataro, candidato per il Pdl alle amministrative 2008, nonché promotore ed artefice della realizzazione della contrastata scultura “A seguito delle affermazioni fatte dal signore Chiavazzo e da qualche loro noto seguace è mio dovere asserire che dicono un mucchio di baggianate; con le loro parole hanno fatto capire a tutti che tengono più alla forma che alla sostanza- Pignataro fa riferimento all’accusa di non aver rispettato, con la realizzazione della scultura, la forma naturale della tipica zucca prodotta nel territorio di Bagni, ma bensì una zucca non fedele alla realtà in quanto similare a quella comunemente riprodotta per simboleggiare Halloween- date le accuse, mi dovrebbero spiegare come mai sui manifesti da loro apposti per pubblicizzare la sagra ci sono zucche sia di forma rotonde che allungata? Alla luce dei fatti è ovvio dedurre che il fattore forma vale solo per cercare di mettere il mio operato in cattiva luce verso la popolazione- pertanto le accuse avrebbero un valore totalmente strumentale- durante l’inaugurazione- continua Pignataro- la sera del 5 settembre, è stato presente, insieme a noi, anche il presidente della provincia di Salerno, Angelo Villani, a cui ho spiegato il fine della scultura ricevendo le sue congratulazioni. Quella zucca posta in mezzo allo spartitraffico in piazza a Bagni, è infatti finalizzata a costituire un simbolo della contrada, dove da sempre ha costituito uno dei principali prodotti coltivati, nonchè a cercare di sensibilizzare di più il consumo verso la cittadinanza, spesso ignara delle straordinarie produzioni locali. Abbiamo usato quella forma rotonda per la nostra statua, esclusivamente perché è quella da tutti più riconoscibile rispetto quella dalla forma allungata meno comunemente diffusa nell’immaginario collettivo. Probabilmente Chiavazzo ed i suoi seguaci non sanno che, come riferito al presidente Villani, mi sto impegnando per ottenere il marchio D.O.P per le zucche locali; quest’ultimo è indifferente per la forma in quanto esalta le proprietà nutritive del prodotto ed il suo particolare gusto. Supportato in questa battaglia dal mio amico agronomo Peppino Fattoruso, insieme abbiamo contattato alcuni professori universitari che, a breve, ci stenderanno una relazione in merito, che intendiamo presentare alle autorità competenti. La faziosità delle parole dette da Chiavazzo e i suoi seguaci resta comunque a dir poco deprorevole ma costituirà per me un’ulteriore motivazione per continuare a lavorare per la gente della mia città; cosa che non hanno mai fatto loro. Per quanto concerne l’autorizzazione possono stare tranquilli in quanto, nel totale rispetto della legge e delle norme vigenti, è stata chiesta e ricevuta. Io ed il signor Chiavazzo siamo stati concorrenti nell’ultima campagna elettorale; siamo stati sconfitti entrambi ma io la mia piccola vittoria me la sono presa: sono riuscito a mandarlo a casa dopo 15 anni di sole chiacchiere. Fino a poco tempo fa Bagni era interessata da un serio problema quale la prostituzione: perché al posto di andare a caccia di visibilità non si sono impegnati concretamente in prima persona così come ho fatto io? A parte gli attacchi, strumentali e demagogici, vorrei riconfermare il mio impegno verso la cittadinanza tutta; con tale proposito e nella speranza di risultati concreti dico: Viva la zucca di Bagni”. Floriana Longobardi