Scafati: UNA FONDAZIONE PER I SERVIZI SOCIALI

Il Sindaco di Scafati anticipa i progetti futuri in campo di socio assistenza
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La bufera di polemiche sollevatesi all’indomani del licenziamento dei 24 operatori dell’A.c.s.e. per l’assistenza domiciliare sono state smorzate ieri mattina dal primo cittadino Pasquale Aliberti che ha voluto mettere a tacere ogni critica. Alla base della decisione di licenziare le 24 unità, un problema di costi scaturito dallo scadere del...

contratto di tali operatori e il conseguente passaggio da determinato ad indeterminato del loro contratto di lavoro. Un costo eccessivo, che l’ente non ha voluto ma soprattutto potuto affrontare. Mentre, infatti, gli operatori venivano retribuiti con 24euro all’ora, con il sistema delle cooperative, quest’ultimi riceverebbero un compenso di 15euro all’ora, con un risparmio notevole per il Comune. Il passo successivo dell’amministrazione, sarà quello di affidare temporaneamente il servizio di assistenza ad un’agenzia interinale con il mandato di assumere 30 persone – operatori per coprire i due o tre mesi necessari alla realizzazione di una “Fondazione”, che, per la sua natura di onlus consentirà di abbassare notevolmente i costi. Sarà, quindi, la Fondazione ad occuparsi dell’assistenza ai disabili, dei campi estivi per i ragazzi, delle manifestazioni e dei centri di aggregazione giovanile. Anche un eventuale consiglio di amministrazione sarà quindi a costo zero mentre assolutamente rigidi saranno i criteri di selezione degli operatori che dovranno essere in possesso della qualifica di operatori OSA (Operatori Socio Assistenziali), OSS (Operatori Socio Sanitari) o Infermiere/i professionali. Questi ultimi verranno poi sorteggiati mediante una pesca pubblica come già in passato è stato fatto, senza alcun tipo di polemiche e nell’assoluta trasparenza per i dipendenti stagionali dell’A.C.S.E. Una metodologia, che le 24 operatrici non hanno condiviso a pieno. <<Questo è quanto ho spiegato alle 24 operatrici – ha dichiarato Aliberti – che però si sono mostrate molto negative nei confronti di questo progetto, chiedendomi di tenere conto della loro posizione, cosa, che potrò fare solo se la legge me lo permetterà. Tra l’altro, l’assunzione delle 24 unità, allora, non fu condotta secondo criteri di trasparenza o seguendo particolari requisiti, molte di loro non sono in possesso di alcun titolo o qualifica. Questa amministrazione non è interessata ad elargire piaceri ad personam ma a garantire un servizio qualitativamente migliore ed economicamente meno dispendioso>>. Poco chiara, sembrerebbe, inoltre, la situazione dei 40 anziani che attualmente ricevono assistenza. Alcuni di loro, a detta del sindaco non avrebbero i requisiti necessari per godere del servizio, altri ancora hanno già una badante. <<Esistono tantissimi anziani a Scafati- ha continuato Aliberti - che non sanno nemmeno l’esistenza del servizio di assistenza e che versano in condizioni di solitudine e abbandono. Bisognerà cambiare anche i criteri di individuazione degli anziani aventi diritto e creare una rete di collegamento tra la Fondazione e le Parrocchie>>. Francesca Cutino