INTERVISTA ALL'EX ATTACCANTE DEL TORINO, ROMA, BAYERN MONACO, RUGGIERO RIZZITELLI

L'ex calciatore parla del prossimo incontro Roma-Napoli
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Alla Roma ha vissuto sei anni importanti della sua carriera da calciatore, togliendosi più di una soddisfazione. Il Bayern Monaco, la grande occasione di una carriera, il Trap la sua spinta. In esclusiva per NapoliStyle.it, l’ex attaccante giallorosso Ruggiero Rizzitelli ha analizzato il prossimo impegno di campionato, lo scontro diretto con vista Champions tra Roma e Napoli all’Olimpico.

Roma e Bayern Monaco, Italia e Germania. Il calcio italiano è casa sua, ma quello tedesco era già in ascesa, con il Trap poi c'era qualcosa in più...

“Loro hanno cambiato mentalità tanti anni fa, quando la grande Germania di Matthaus, Klinsmann, Brehme stava avendo un declino e avevano bisogno di una nuova generazione. Le società, allora, sono state raggiunte da introiti federali, dai quali però attingevano, per forza, per rinforzare il settore giovanile. Questa è la realtà di oggi in Germania: campioni che vincono a livello nazionale e internazionale”.

Il contrario di quanto succede in Italia…

“Proprio così. In Italia si dice la stessa cosa, ma non si investe il giusto, anzi, quasi niente. In Germania era diventata una legge che garantiva il successo”.

E poi ci ritroviamo con le polemiche di Antonio Conte e la nazionale per le convocazioni degli oriundi e gli stage

“Purtroppo questa è l’Italia. Si parla di Nazionale quando c’è il grande evento, poi quando si parla di qualificazioni amichevoli, tutti pensano ad altro. Di questo la colpa è certamente anche di Conte che fino all’anno scorso allenava la Juventus e non era contento di lasciar partire i suoi giocatori per le gare delle nazionali. Siamo tutti uguali, nessuno è impazzito ora: quando si hanno interessi, allora siamo per una decisione, quando si cambia sponda, ecco la polemica. Molte volte ci vorrebbe un po’ di coerenza”.

Un po’ come quel detto ‘fai quello che dico io, non quello che faccio io…’

“Mai cosa più saggia…”

Chi è l’allenatore che più l’ha colpita, se dovesse ripercorrere velocemente la sua carriera?

“In tutti, la classica frase che si dice, mi farebbe optare per ‘ho preso il bene e il male’, ma in realtà è Trapattoni il tecnico che ricordo di più: il più completo, che ha vinto e di spessore. Ha un’umiltà fuori dal normale”.

Da ex attaccante, chissà quanti falli le sono stati fischiati per contatti sui difensori. Pinilla atterra Henrique e va in gol, per Rizzitelli era tutto regolare o meno?

“Fallo sacrosanto, l’arbitro ha sbagliato. Non c’è niente da dire, alla fine però non è stata ammessa la colpa, si tende a nascondere, e non si capisce perché. Anche io quando sbagliavo un gol cercavo alibi: l’erba, il tacchetto, anche se dovevo restare muto. Se tutte le volte, però, si cerca una giustificazione e non si ammette la colpa, si fa in modo che il tifoso diventi ancora più ‘cattivo’. Questa la realtà italiana del ‘tutti attaccano tutti e tutti difendono tutti’”.

E le polemiche del post partita con quei tweet duri del club azzurro come le giudica? La Lazio sembra un po' favorita, quel Lotito fa pensare...

“Questo lo possiamo chiamare conflitto d’interessi. Tutti abbiamo le colpe, partendo dall’iscrizione al campionato del Parma che è tutto un dire. Quando mi chiamano dall’estero, quasi mi vergogno a dover dare spiegazioni e non ho fatto niente. Una squadra che ha 200 mln di debiti, deve far riflettere ad inizio stagione, non in corso. La Uefa non ha fatto disputare l’Europa League per 200 euro al Parma. Anche se si dormiva sulla vicenda o si chiudeva un occhio, e ora tutti cercano spiegazioni, la situazione andava controllata. Ci fanno vergognare nel mondo! La serie A è il campionato di punta e queste cose non si possono vedere. Poi se succede in serie B o in Lega Pro, tutto tace perché guadagnano 1000 euro al mese”.

Roma e Napoli in difficoltà, a chi servirà maggiormente questa sosta in vista dello scontro diretto del 4 aprile?

“A tutte e due, il momento è delicato. La Roma non vinceva da troppo tempo e, pur giocando male, ha vinto a Cesena per muovere la classifica. Il Napoli fa bene in coppa, ma in campionato non riesce a fare il salto di qualità”.

Senza Champions, oltre al l'addio probabile di Benitez, potrebbe andare via anche Higuain, sarebbe un errore incredibile...

“Perdere l’argentino sarebbe un delitto, mentre perdere Benitez non sarebbe un dramma. Mi piangerebbe il cuore non vedere un giocatore come lui in Italia. Non è un calciatore avanti con l’età che cerca l’ultimo contratto della vita. E’ un ragazzo strepitoso che anche quando non segna è tanta roba: porta via gli avversari, un trascinatore e fa assist. Di Benitez possiamo farne a meno…”

Il nome caldo è quello di Spalletti, un altro tecnico niente male…
“Ha fatto benissimo in Italia e all’estero. In Russia ha fatto bene e vinto molto: lui è un tecnico, italiano, molto valido”.

Roma-Napoli, guardando anche in casa Lazio e Fiorentina, ma cosa dovranno temere le due squadre l’una dall’altra?
“Due squadre strane, una gara da tripla. Due squadre in difficoltà, dopo la sosta bisognerà vedere come sarà stata fatta la preparazione. Se si vuole vincere questa gara, si lavora per vincerla e si rischia di far male nelle ultime, viceversa, si rischia di perdere questa e fare meglio nelle altre. I preparatori faranno la differenza”.

La Champions potrebbe essere raggiunta dal Napoli anche attraverso l'Europa League. Di sicuro troppi punti sono stati persi in questo mese e mezzo in campionato...

“Non si può puntare sull’Europa League, perdi una gara e sei fuori. In Italia c’è ancora tutto in gioco, basta vincere tre partire e sei lì, secondo. La Lazio non credo che abbia la forza per chiudere il campionato con i risultati di oggi. Napoli e Roma hanno già pagato il loro scotto. Il contrario sarebbe stranissimo. Quindi, puntare su una competizione sarebbe deleterio. Se poi mi si chiede è meglio vincere l’Europa League o andare in Champions, io rispondo meglio vincere la coppa, anche perché si può andare in Champions da lì”.