SCAFATI, DIMISSIONI DI LONGOBARDI E GRAVI ACCUSE AL "SISTEMA" BASKET NONOSTANTE LA VITTORIA DELLA GIVOVA SUL PESCARA PER 112-101

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Grande amarezza mista a rabbia nelle dichiarazioni del presidente Longobardi a seguito della gara di ieri della Givova Scafati Basket contro la pallacanestro Pescara, conclusasi col punteggio 112 -101 per la GIvova. Ma ecco le parole di Longobardi:

"In riferimento alla gara di ieri di Coppa Italia con Pescara, ritengo di rendere noto il pensiero e le mie determinazioni di questo momento riguardo le vicissitudini della nostra amata squadra. È il momento di dire BASTA ai soprusi, alle nefandezze, con profondo sdegno e rabbia, di un sistema che rappresenta l’Italia di oggi. Parlo della lobby di una parte degli arbitri e del loro management che sono, come in tanti altri campi, la rappresentazione del Palazzo nel quale senza lavorare e senza sacrifici, decidono con scientifica determinazione chi deve vincere e chi deve perdere. Non voglio entrare nel merito solo delle nostre gare, ma di un intero sistema che è il cancro dello sport più bello del mondo. Appare chiaramente che una parte degli arbitri che girano sui nostri campi con i loro “controllori Commissari” sono il frutto di scelte politiche di un sistema giurassico e arcaico che ha rovinato il paese in molti settori".

Longobardi continua: "Ritengo la coppia arbitrale di ieri (Ciccodicola e Spinelli da Roma) con il loro Commissario di campo, a noi ben noto, sig. Terranova, degni rappresentanti di gente che non lavora ma che comanda nei Palazzi che contano del Bel Paese e che si permette di avere atteggiamenti provocatori e derisori. Devo ammettere di pentirmi amaramente, purtroppo, di non aver reagito peggio di come ho fatto al termine della partita di ieri, con la consapevolezza di incorrere nelle loro sanzioni disciplinari “demenziali e strumentali” di chi pensa di poter comandare senza alcun ritegno e nessun rispetto dei sacrifici degli altri, delle quali sanzioni oggettivamente me ne infischio. Così facendo questi indegni esecutori di ordini e di predestinazioni fanno svanire nel nulla soldi, energia e sforzi di persone che continuano a investire per fargli fare i loro comodi da Prima Repubblica".

Conclude con: "Quindi ritengo concluso il mio lungo percorso di proprietario e benefattore in questo sport nel quale ho profuso tanta salute, tanti soldi e tante energie. Spero che in un prossimo futuro altre persone si ribellino al Palazzo che tanto fa male allo sport in genere e che porta benefici solo ai prezzolati sfaticati che vi operano all’interno, insieme ai loro rappresentanti ben retribuiti che girano lo stivale con rimborsi spese concessi dal costume dell’Italia pappona di oggi. Per concludere, ho riferito all’amico Presidente Rossano e al General Manager Guastaferro di non contare più da oggi sul mio apporto e sulla mia presenza in riferimento alla squadra militante in serie B".