ROMA, FINALE DI COPPA ITALIA AL NAPOLI CHE VINCE 3-1 SULLA FIORENTINA. AGGUATO CON SPARI AI TIFOSI NAPOLETANI

E’ accertato ormai che a sparare è lo stesso ultrà che impose a Totti e ai giocatori della Roma di non giocare il derby Roma-Lazio.
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Vorremmo parlare della partita, sinceramente, ma prima dobbiamo fare una riflessione su quanto accaduto all’esterno dello stadio, a Tor di Quinto, verso le 18,30. Sono scoppiati dei tafferugli tra tifosi, anzi, a detta di vari testimoni e della polizia, si è trattato di un vero e proprio agguato dei tifosi romanisti ai tifosi napoletani che andavano a vedere la finale di Coppa Italia. Il resoconto di questi tafferugli o agguato è: Due tifosi del Napoli trasportati all'ospedale Villa San Pietro per ferite da arma da fuoco (uno al torace in gravi condizioni,  l'altro alla mano). Una terza persona sarebbe stata trasportata d'urgenza all'ospedale Santo Spirito con ferite da colpi d'arma da fuoco a un braccio e a una mano. Sempre in viale di Tor di Quinto, un agente di polizia sarebbe stato ferito a una mano da un petardo ed è stato ricoverato all'ospedale San Camillo.

Come se non bastasse, all'altezza del Ponte della Musica, invece, gli ultras di Fiorentina e Napoli si sono fronteggiati per qualche minuto con lanci di petardi. E’ stato 'Pestato' anche un passante che non era diretto allo stadio. L'uomo sarebbe ricoverato all'ospedale Gemelli con fratture alle gambe e un trauma cranico. 

Per questo motivo è slittato il fischio d'inizio della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. La gara è a rischio dopo gli scontri avvenuti fuori dallo stadio. Contemporaneamente c’è stata una riunione tra il capo della FIGC Abete, il presidente viola Andrea Della Valle e il Ds azzurro Bigon per prendere una decisione definitiva. Intanto, la curva del Napoli avrebbe chiesto alla società di non giocare per rispetto dei tifosi feriti. 

Sono le 21.05. I tifosi vogliono parlare con Marek Hamsik, il quale, con l’assenso anche delle forze dell’ordine, si dirige verso la curva del Napoli per rassicurare i tifosi azzurri circa lo stato di salute dei sostenitori feriti fuori dallo stadio. Hamsick parla con un capo ultrà, chiamato Genny la Carogna. Nel frattempo gli stessi tifosi napoletani lanciano petardi in campo ferendo anche un vigile del fuoco. E’ una brutta scena ,e lo diciamo anche noi,Lo sport non DEVE prevedere nessuna reazione comprensibile che includa cose di questo tipo.

Alle scene del  lancio dei petardi e del ferimento del vigile del fuoco, nonché alla trattativa con il capo ultrà, i commenti del telecronista RAI sono: Vergogna, vergogna , vergogna, come se cose di questo genere non fossero mai accadute i altri stadi. Il Presidente del Consiglio Renzi assiste impietrito alla scena che sta accadendo in campo e alla trattativa Hamsick-capo ultrà. Rassicurati i tifosi azzurri, lo slovacco rientra di corsa negli spogliatoi. La gara di gioca regolarmente.

Intanto, fonti vicine alla Questura rivelano che la sparatoria sarebbe estranea all'evento calcistico, ma frutto di un'azione della criminalità organizzata che ha coinvolto involontariamente i tifosi che si trovavano sul posto. Ma questa è solo una versione di comodo. La verità viene a galla successivamente. 

Il Prefetto Pecoraro rassicura tutti sul regolare svolgimento della partita. La gara inizierà alle 21,45, anche perchè l'eventuale annullamento dell'incontro avrebbe potuto scatenare incidenti ancor più gravi. Intanto, le due tifoserie, napoletana e fiorentina, raggiungono un accordo per non generare incidenti durante e dopo il match.Gli ultras organizzati delle due squadre, quindi, di comune accordo, restano in silenzio e scompaiono striscioni e bandiere. Entrano le squadre e si schierano. Durante l'inno di 'Mameli' cantato da Alessandra Amoroso. I tifosi fischiano impietosamente e i commentatori RAI infieriscono con commenti non certo teneri nei confronti dei tifosi napoletani. Il Presidente del Consiglio Renzi abbandona lo stadio per protesta contro i fischi all’inno di Mameli. Finalmente il fischio d’inizio!!

Il Napoli parte forte e annichilisce la squadra viola con due reti  di Insigne in pochi minuti. Fino al 30’ esiste solo la squadra napoletana. Poi, pian piano esce fuori la squadra viola e segna improvvisamente con Vargas una rete a freddo e inaspettata su errore di Fernandez.

Immediatamente la partita si complica per il Napoli, che pur sfiorando il 3-0, perde di lucidità e offre il centrocampo alla Fiorentina, che comincia a credere in una rimonta clamorosa. Finisce il I° tempo  con il Napoli in vantaggio per 2-1.

Nella ripresa la squadra viola prende le redini in mano e comincia ad assediare la porta del Napoli, ma senza grossi pericoli. A 25’ dalla fine esce Hamsick, acciaccato, che ha fatto un ottimo primo tempo, ed entra Maertens.  A 10’ dalla fine si fa espellere Inler, al secondo cartellino giallo. Entrano Berhami e Pandev.  Con la squadra in 10 e l’ingresso di Matri si soffre. Subito un’occasionissima per Pandev che si fa parare il tiro dal portiere Neto. Sull’altro fronte, a 5’ dalla fine, l’occasionissima per la Fiorentina: Ilicic servito da Matri si trova a tu per tu con il portiere napoletano, ma il tiro a giro esce per pochi cm. Si dispera Ilicic. Nel recupero, contropiede del Napoli che segna il 3-1 con Maertens. E’ la rete della vittoria! Il Napoli vince soffrendo ma meritatamente la Coppa Italia.

Delusi i commentatori RAI che forse avrebbero voluto un altro finale. Nel frattempo arrivavano notizie dall’ospedale: Erano stabili ma critiche le condizioni in cui versava il 30enne tifoso napoletano ferito al petto da un proiettile. I medici dell’ospedale Villa San Pietro, lo avevano rianimato, drenato e stabilzzato, e i chirurghi stavano valutando come estrarre il proiettile. Trasferito al Gemelli è stato operato con successo oggi. Rimosse tutte le schegge del proiettile dalla colonna vertebrale. Insomma, l'intervento è riuscito.   

E’ chiaro che quello che è successo all’esterno dello stadio non è da addebitare assolutamente ai tifosi napoletani, ma all’agguato degli ultrà romanisti. Quello che è successo all’interno dello stadio, con il capo ultrà Genny la carogna che detta legge, non va bene. Non è degno di un Paese civile. Vero è che ormai gli ultrà dettano legge ovunque. Vedi Totti nel derby Roma-Lazio che viene “invitato” a non giocare il derby, vedi gli ultrà genoani che impongono ai giocatori di togliersi la maglia, dopo una partita persa. Insomma, il calcio è in mano agli ultrà. Mai come questa volta abbiamo assistito alla resa dello Stato.